Riscalare bruciando gli scarti di lavorazione
UN'AZIENDA MODELLO
L’azienda produce fiori stagionali di prima qualità sia in vaso che da trapianto, in parte destinati all’ingrosso ed in parte vendute al dettaglio nel garden center aziendale. Ha tremila metri quadrati di serre modernissime, cui se ne aggiungeranno nel prossimo futuro altri 2.500, e circa 1.500 metri quadrati di edifici tecnici in vetro temperato ed isolato. La catena produttiva è caratterizzata da un notevole livello di automazione con recupero dell’acqua piovana, percolarizzata in un serbatoio di raccolta e riutilizzata, senza alcuna dispersione nell’ambiente. La luminosità artificiale utilizzata per anticipare le fioriture è prodotta con lampade a basso consumo ed alta efficienza ed il riscaldamento è distribuito con serpentine posizionate sotto i letti di crescita.
LA CALDAIA, ALIMENTATA CON GLI SCARTI DI LAVORAZIONE
Fiore all’occhiello dell’azienda in termini di risparmio energetico è l’integrazione tra pannelli fotovoltaici già esistenti e una caldaia a biomassa che produce 800 Kw/h di acqua calda utilizzata per il riscaldamento delle serre e degli edifici tecnici. Un impianto, progettato e installato da Uniconfort, che produce il calore necessario per il buon funzionamento dell’azienda allo stato attuale, ma dimensionato anche per soddisfare le esigenze future, a seguito degli ampliamenti previsti. Progettata sulla scorta delle esigenze dell’azienda dall’Ufficio ricerca e sviluppo di Uniconfort, la caldaia è in grado di bruciare biomasse solide autoprodotte derivanti dagli scarti di lavorazione. Un carburante, quindi, che ha costi ancora più bassi rispetto al cippato reperito sul mercato, che già permette un forte risparmio rispetto al gasolio. La caldaia a biomasse solide elimina le emissioni di CO2 nell’ambiente e delle polveri, grazie ad un abbattitore di polveri a multi ciclone, ma risulta anche molto vantaggiosa economicamente.
ELIMINATI 60.000 LITRI DI GASOLIO
L’impianto brucia circa 200 tonnellate per anno di biomasse umide che vanno a sostituire il consumo di circa 60.000 litri di gasolio.
IL RISPARMIO: 70.000 EURO L'ANNO E NON SOLO
Le caldaie a cippato sostituiscono il gasolio per un valore complessivo di circa 90 mila Euro l’anno, a fronte di una spesa per il cippato di 20 mila Euro. Un risparmio, dunque, di circa 70 mila Euro l’anno per il combustibile cui si aggiunge il fatto che a questi bassi costi le serre vengono riscaldate per un periodo maggiore, con la riduzione dei rischi di gelata. Un rischio che può comportare per l’azienda danni ingenti, anche fino ai 100 mila Euro in un inverno. Inoltre, il riscaldamento ottimale permette di ridurre di circa il 30% l’impiego di antiparassitari.
Sostenibilità ambientale e contenimento dei costi: è questo l’obiettivo raggiunto con l’installazione di una caldaia a biomasse solide da Nicola Paulitti, che da oltre vent’anni, insieme alla sua famiglia, gestisce a Torsa di Pocenia in provincia di Udine un’azienda florovivaistica che vanta applicazioni di eccellenza dal punto di vista del livello tecnologico, della sostenibilità ambientale ma anche del risparmio energetico.